Storia


La Cooperativa sociale La Piccola Carovana nasce nel maggio del 2003 dall’idea di trasformare esperienze di volontariato – Caritas, scoutismo – in una vera realtà produttiva in grado di stare sul mercato.

Il gruppo dei soci fondatori è costituito da 14 persone, 5 donne e 9 uomini, di cui 9 di età inferiore ai 35 anni.

Sammartini, piccola frazione del comune di Crevalcore, ai margini della provincia di Bologna, è il luogo dal quale prende il via l’idea di un’impresa sociale attraverso la quale mettere a disposizione del territorio capacità e professionalità maturate in tanti anni di esperienze vissute a diretto contatto con situazioni di povertà, sofferenza ed emarginazione.

2003-2004

La storia della cooperativa inizia con tre servizi in tre ambiti diversi: già dagli albori era chiaro quanto fosse importante “esserci” nella situazione di bisogno e strutturare un servizio ad hoc a seconda delle richieste.

Il primo servizio in cui “La Piccola Carovana” si è sperimentata è stata la raccolta di abiti usati: gli operatori si occupavano dello svuotamento dei cassonetti su mandato di Caritas, nel territorio di Crevalcore. Questo servizio è proseguito per circa tre anni, fino al 2005.

Mentre alcuni svuotavano i cassonetti altri, questa volta spostandosi verso Bologna, ai occupavano di inserimenti abitativi per nuclei rom usciti dai campi di accoglienza. Le prima famiglie con cui “La Piccola Carovana” ha lavorato provenivano dal campo di Trebbo e sono state trasferite in appartamenti a San Giorgio di Piano, su mandato del Comune di Bologna.

Sempre nel 2003 è iniziata per “La Piccola Carovana” una collaborazione che l’ha impegnata fino al 2011: i soci fondatori si sono messi al fianco di alcune donne immigrate residenti a Bologna per sostenerle nella costituzione di una cooperativa. Così è nata “Siamo qua“, cooperativa di servizi per l’infanzia fondata e gestita da donne straniere che proponeva e continua a proporre servizi di baby sitter, catering etnico e gestione di spazi per l’infanzia. “La Piccola Carovana” ha affiancato “Siamo qua” sia in una parte di progettazione dei servizi che in una parte amministrativa, condividendo per anni fatiche e successi di questo nuovo ente.

2004

Il 2004 è l’anno di nascita “ufficiale” per il settore educativo minori: su mandato del Comune di Calderara sono iniziati gli interventi domiciliari di sostegno per minori. Questo servizio aveva ed ha come finalità non solo sostenere i bambini nel loro percorso scolastico e di crescita personale, ma anche portare ascolto e attenzione alle famiglie.

Sempre in questo stesso anno, ma a Bologna, ha aperto il negozio “Per Filo e Per Segno“. Questo spazio, che è rimasto in funzione fino al 2008 era gestito da “La Piccola Carovana” con Caritas di Bologna, Opimm, Casa Santa Chiara e Campi d’Arte.

Il negozio era nato a seguito di una stretta rete di confronto, collaborazione e condivisione di alcuni temi che riguardano da vicino e da molto tempo l’attività ed il lavoro che tutti i giorni stavano svolgendo le associazioni e cooperative di Bologna, impegnate e sempre attente alle problematiche dell’ inclusione sociale, delle diversità, della responsabilità civile, del consumo critico e sostenibile e degli stili di vita.

Proprio da questa rete e dalla voglia di sperimentarsi sul mercato era nato nel settembre 2004, su iniziativa d Caritas e Piccola Carovana, “Per Filo e Per Segno – Abiti e abilità sociali” uno spazio di incontro e conoscenza. Uno spazio di incontro tra le tante piccole realtà che operavano con il comune intento di promuovere l’integrazione sociale, valorizzando e dando espressione alle risorse di ciascun individuo. Ma anche uno spazio dove la città possa conoscere ed incontrare la bellezza delle “diversità” e le risorse di cui ciascun individuo è dotato. Il negozio proponeva la vendita di abiti usati rigenerati e di manufatti prodotti da alcuni centri diurni del territorio che davano lavoro a persone con disabilità fisica o psichica.

2005

Nel 2005 la Cooperativa ha avviato i primi servizi lavorativi finalizzati all’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio: è iniziata qui l’avventura della parte B, con una collaborazione ai servizi di Geovest. Tra i primi compiti, quello della gestione di stazioni ecologiche attrezzate.

Nel frattempo proseguivano le attività di sostegno domiciliare, di accompagnamento all’autonomia per famiglie straniere in difficoltà e la Cooperativa aumentava il numero di lavoratori e di mezzi.

2006

Nel 2006 si struttura e comincia a prendere quella che sarà la sua forma attuale il settore inclusione sociale della cooperativa: da qui in avanti, infatti, si susseguono gli interventi finalizzati all’autonomia per nuclei stranieri in difficoltà a Bologna.

I primi servizi, su mandato del Comune di Bologna, vengono svolti sotto il cappello di Mosaico di Solidarietà ONLUS, e prevedono la gestione educativa di una struttura per rom rumeni provenienti dagli accampamenti abusivi sul Lungoreno.

Da qui in poi, l’impegno delle Cooperativa con i rom non è mai venuto meno.

“La Piccola Carovana” ha gestito, a partire dal 2006:

  • Progetti educativi e di inclusione al campo di Santa Caterina di Quarto, che ospitava rom rumeni provenienti da una baraccopoli abusiva sul fiume Reno;
  • Struttura provvisoria “Scuole Paderno“, in cui erano stati collocati alcuni nuclei rom rumeni provenienti da “Villa Salus”
  • Campi di accoglienza di Trebbo di Reno e Pianazze, che avevano come target i rom slavi arrivati in Italia durante la guerra nei Balcani.

Sempre in questo anno iniziano le attività socio-educative all’interno del CPT di Bologna, che continueranno anche quando il CPT diventerà CIE, fino a interrompersi nel 2011.

2007

Continua il lavoro i rom slavi e rumeni: La Piccola Carovana partecipa al Piano d’Azione Straordinario del Comune di Bologna per chiudere le strutture di accoglienza per rom: gestisce così la residenza temporanea per rom rumeni Ghandi, in via del Piratino e l’inserimento dei nuclei in appartamenti sul mercato privato, con contratto d’affitto agevolato per permettere un percorso di integrazione. Questa parte di lavoro è ancora “in corso”: alcuni dei nuclei usciti dai campi non sono riusciti a pagare in autonomia la quota d’affitto richiesta, non sempre un aiuto di questo tipo è funzionato. Per dare risposte nuove alla domanda di autonomia sono nati alcuni progetti ad hoc, finalizzati al rilascio deli appartamenti.

Oltre a Via del Piratino, nello stesso anno gli operatori hanno lavorato all’interno del campo di Via della Volta, a Bologna, che ospitava famiglie slave in camper e roulotte.

2008

In questo anno inizia un’altra avventura: quella dei servizi di pulizie con il ramo B della Cooperativa. Da pochi cantieri sparsi per il comune di Crevalcore, le nostre squadre hanno allargato il loro raggio di azione in questi anni, e attualmente sono operative su sei comuni della Provincia.

Si continua poi il lavoro con i rom, oltre ai rumeni in appartamento, con progetti specifici ancora in corso  la Cooperativa lavora all’interno di due campi per famiglie provenienti dall’Ex-Jugoslavia, a Trebbo di Reno e Pianazze (Bologna).

Non si fermano inoltre i servizi educativi per minori, che aprono a Crevalcore gli sportelli pedagogici, spazi pomeridiani dedicati al gioco e al sostegno didattico.

Sempre nel 2008 prende il via “In e Out”, progetto di educativa di strada con il Comune di Bologna, pensato per chi in strada ci vive (senza fissa dimora, punkabbestia ecc) ma anche chi vive la strada come luogo di passaggio (commercianti, residenti). Questo progetto è ancora in corso, negli anni ha cambiato nome, si è indirizzato verso precise modialità di ascolto ed aiuto ed ha trovato nel Quartiere San Vitale un nuovo ente finanziatore (vedi spazio “Incontri”).

2009

L’anno si apre con il gruppo “Donne in Cammino“, seguito dalla parte della Cooperativa che si occupa dell’educativa minori. Si tratta di un’associazione di donne straniere di Crevalcore che prende il via e si struttura grazie a un intervento della cooperativa, così come era successo agli inizi del nostro percorso con “Siamo Qua”.

Un altro importante servizio che è iniziato nel 2009 è la gestione dell’Albergo Pallone, struttura in centro a Bologna con finalità ricettive e di accoglienza per persone in stato di svantaggio. La sfida dell’Albergo, in costante equilibrio tra profit e no-profit, continua ancora oggi.

Per quanto riguarda le famiglie rom, mentre continuano i progetti per l’autonomia abitativa, inizia un piccolo percorso in questo anno che continuerà fino ad oggi, cambiando nome, ma non contenuto: sono le “Passeggiate ROMantiche” uscite sul territorio di Bologna che “La Piccola Carovana” ha portato avanti in questa fase a titolo volontario, per vedere, conoscere e incontrare i rom che vivevano negli accampamenti abusivi sparsi per la città.

Questo anno rappresenta per tutte le parti della cooperativa un momento di forte crescita: anche i servizi ambientali allargano le loro competenze e danno il via ai servizi cimiteriali in otto comuni della Provincia. Sempre in questo anno, anche chi lavora sulla pulizia fossi e spazzamento vede allargare le proprie competenze: iniziano le collaborazioni con Hera e l’allargamento dei servizi per la diffusione della raccolta porta-a-porta.

2010

Dopo un anno così ricco di cambiamenti, il 2010 è stato un anno di stabilizzazione e formazione:

la Cooperativa ha traslocato nella nuova sede e ha continuato i percorsi formativi per ottenere la certificazione di qualità.
I servizi hanno mantenuto gli appalti che si erano aggiudicati e si sono maggiormente strutturati aumentando le competenze degli operatori.

2011

Dall’aprile 2011 fino al marzo 2013,  “La Piccola Carovana” ha collaborato con le cooperative sociali Arca di Noè e La Strada di Piazza Grande, sotto il “cappello” Consorzio Arcolaio, nella gestione della struttura di accoglienza per profughi di Via del Milliario a Bologna. La struttura è stata aperta nell’ambito del progetto nazionale di accoglienza promosso dal Governo Italiano a fronte dello stato di emergenza umanitaria nel territorio regionale del Maghreb e del conseguente eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del nord africa.

Questo centro, nato per rispondere ad un’emergenza, si è sempre più strutturato ed è stato per Piccola Carovana un’importante spazio di incontro, scambio e collaborazione con le cooperative coinvolte nel progetto.

Gli ospiti della struttura, circa 25 persone per lo più provenienti da Tunisia e Somalia, sono stati accompagnati nel tentativo di costruire, con pazienza ed impegno, percorsi possibili e sostenibili per il loro futuro.

2012-2014

La coperativa in questi anni è cresciuta ed ha strutturato maggiormente i servizi ambientali, cedendo a dicembre 2013 i servizi di pulizie.

Ha aderito al Consorzio “Solare Sociale“, che dal 2008 si propone la diffusione di metodiche innovative e alternative di sfruttamento delle risorse energetiche, attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici, termici e di sistemi eolici. La nostra Cooperativa ha formato una squadra di tre operatori che si si sono occupati per un anno all’interno del Consorzio, di installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici.